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Gazzetta ufficiale
dell'Unione europea

IT

Serie C


C/2024/2838

8.5.2024

P9_TA(2023)0397

Efficacia delle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia

Risoluzione del Parlamento europeo del 9 novembre 2023 sull'efficacia delle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia (2023/2905(RSP))

(C/2024/2838)

Il Parlamento europeo,

viste le sue precedenti risoluzioni sulla Russia e l'Ucraina, in particolare a seguito dell'escalation della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina nel febbraio 2022,

vista la Carta delle Nazioni Unite,

visti gli 11 pacchetti consecutivi di sanzioni nei confronti della Russia adottati dall'UE dal febbraio 2022,

vista la decisione (UE) 2022/2332 del Consiglio, del 28 novembre 2022, relativa al riconoscimento della violazione delle misure restrittive dell'Unione come una sfera di criminalità che risponde ai criteri di cui all'articolo 83, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (1),

vista la relazione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del 7 luglio 2023 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell'Unione,

visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A.

considerando che dal 24 febbraio 2022, quando la Russia ha rilanciato la sua guerra di aggressione non provocata, ingiustificata e illegale contro l'Ucraina, la situazione geopolitica in Europa è cambiata radicalmente; che le forze russe hanno condotto attacchi indiscriminati contro zone residenziali e infrastrutture civili, uccidendo migliaia di civili ucraini, deportando con la forza e imprigionando illegalmente cittadini ucraini in Russia e nei territori ucraini occupati dalla Russia e compiendo atti di terrorismo in tutto il paese;

B.

considerando che, dall'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia, nel febbraio 2022, l'UE ha imposto alla Russia 11 pacchetti di sanzioni volti a indebolire la sua base economica e quindi a limitare la sua capacità bellica, tra cui misure restrittive nei confronti di quasi 1 800 persone ed entità responsabili della guerra in Ucraina o in essa coinvolte, divieti di importazione di numerosi beni e servizi provenienti dalla Russia, come petrolio e materie prime, e un divieto di esportazione verso la Russia di armi, attrezzature militari e beni a duplice uso; che le sanzioni comprendono anche il divieto di qualunque operazione con la Banca centrale russa, l'esclusione delle principali banche russe dal sistema di messaggistica finanziaria SWIFT e la sospensione della trasmissione e della distribuzione di taluni organi di disinformazione russi di proprietà dello Stato o sostenuti dallo Stato;

C.

considerando inoltre che il Consiglio ha adottato, nell'ambito del regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani, misure restrittive nei confronti di diverse persone responsabili di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori ucraini temporaneamente occupati dalla Russia; che l'UE ha adottato ulteriori sanzioni nei confronti della Bielorussia, in risposta al suo coinvolgimento nella guerra di aggressione contro l'Ucraina, e nei confronti dell'Iran, in relazione all'utilizzo di droni iraniani nella guerra condotta dalla Russia;

D.

considerando che la misurazione dell'impatto delle sanzioni presenta numerose sfide, tra cui la mancanza di dati e statistiche affidabili; che l'impatto delle sanzioni dell'UE non può essere facilmente separato dall'impatto delle sanzioni statunitensi e di altri paesi, dalle controsanzioni russe o dall'impatto della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina; che la maggior parte degli esperti avverte che, sebbene le sanzioni funzionino, il loro impatto non è abbastanza profondo da limitare la capacità della Russia di portare avanti la guerra contro l'Ucraina e chiede ulteriori misure per rafforzare le sanzioni in termini sia di portata sia di applicazione; che, sebbene le sanzioni dell'UE nei confronti della Russia siano senza precedenti, l'impatto sull'economia russa sembra finora essere inferiore a quanto inizialmente previsto e che vi sono segnali preoccupanti di una progressiva diminuzione dell'efficacia delle sanzioni; che le sanzioni contro la Russia hanno costretto e continuano a costringere i destinatari delle stesse a cercare costantemente soluzioni costose per eluderle;

E.

considerando che gli Stati membri dell'UE, insieme alla coalizione per il tetto sui prezzi, hanno introdotto massimali di prezzo per il petrolio greggio trasportato per via marittima, gli oli di petrolio e gli oli di minerali bituminosi provenienti o esportati dalla Russia; che hanno fissato tali massimali di prezzo a 60 USD al barile per il petrolio greggio, 45 USD al barile per i prodotti petroliferi negoziati sotto la pari e 100 USD al barile per i prodotti petroliferi negoziati sopra la pari; che, secondo vari studi, i costi di produzione del petrolio greggio russo per barile ammontano a circa 15 dollari e a 20 dollari per il diesel; che pertanto gli attuali tetti sui prezzi continuano a consentire al regime di Putin di realizzare notevoli profitti;

F.

considerando che i proventi delle esportazioni russe di petrolio e gas sono diminuiti del 38 % tra gennaio 2022 e gennaio 2023; che la quota della Russia nella domanda europea di gas è scesa dal 45 % nel 2021 al 23 % nel 2022 e a meno del 10 % nel gennaio 2023; che, secondo quanto riferito, il volume della produzione russa di gas naturale liquefatto (GNL) è aumentato fino a raggiungere livelli record; che, nonostante le sanzioni dell'UE sul carbone russo, la produzione russa di carbone è aumentata dello 0,3 % rispetto al 2021 e ha raggiunto un livello record; che, dall'inizio della guerra, la Russia ha realizzato 532 miliardi di euro di entrate dalle esportazioni di combustibili fossili, di cui oltre 178 miliardi di euro provengono dagli Stati membri dell'UE; che nel solo 2022 le entrate provenienti dalle risorse energetiche russe ammontavano a 321 miliardi di dollari;

G.

considerando che, dall'agosto 2023, la Russia sta evidentemente trovando nuovi modi per eludere le sanzioni del tetto sui prezzi del petrolio e che i prezzi del petrolio russo sui mercati globali hanno iniziato ad aumentare; che la Russia è riuscita a riorientare le esportazioni di petrolio greggio dall'Europa verso mercati alternativi come l'India, la Cina e la Turchia; che le importazioni dell'UE dall'India e da altre nazioni di prodotti petroliferi fabbricati con il petrolio russo sono aumentate drasticamente, creando una scappatoia per il petrolio russo e compromettendo l'impatto delle sanzioni dell'UE; che le navi di proprietà dell'UE hanno trasportato la quota più elevata di petrolio greggio russo sia nel 2022 sia nel 2023; che nel 2022 la quota dei proventi dalle esportazioni di risorse energetiche ammontava a un terzo delle entrate totali del bilancio della Federazione russa; che le sanzioni sull'esportazione di risorse energetiche russe stanno avendo un forte impatto sulle entrate dello Stato russo; che, a seguito dell'introduzione del tetto sui prezzi del petrolio nel dicembre 2022, il reddito della Russia derivante dall'esportazione di risorse energetiche è calato sensibilmente rispetto ai livelli pre-bellici; che i proventi del petrolio della Russia sono aumentati nel primo semestre del 2023, raggiungendo il livello più elevato dal novembre 2022;

H.

considerando che gli acquisti, da parte degli Stati membri dell'UE, di GNL russo o di petrolio originario della Russia da paesi terzi non sono soggetti a restrizioni e si attestano attualmente ben al di sopra dei livelli osservati prima del febbraio 2022; che la Russia è il secondo maggiore fornitore di GNL dell'UE, preceduta solo dagli Stati Uniti; che l'aumento delle importazioni di GNL dalla Russia è in contrasto con l'obiettivo dell'UE di porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili russi; che la Russia continua a ricavare circa 690 milioni di euro al giorno dalle sue esportazioni di combustibili fossili (dati dell'agosto 2023); che l'UE invia tuttora 2 miliardi di euro al mese alla Russia per i combustibili fossili; che, a causa delle continue importazioni di gas da gasdotto e GNL, nonché di varie eccezioni ai divieti di importazione di petrolio greggio e prodotti petroliferi, l'UE rimane tuttora uno dei maggiori clienti della Russia per i combustibili fossili;

I.

considerando che, secondo dati ufficiali russi, l'economia russa si sarebbe contratta solo del 2,1 % nel 2022, molto meno del previsto malgrado la guerra di aggressione contro l'Ucraina e le sanzioni internazionali; che il Fondo monetario internazionale prevede, sulla base dei dati ufficiali russi, che l'economia russa crescerà del 2,2 % nel 2023 e dell'1,1 % nel 2024; che la Russia ha annunciato che nel 2024 aumenterà il suo bilancio per la difesa di quasi il 70 % e che esso raggiungerà i 107 miliardi di EUR, ossia il 6 % del PIL (rispetto a 63 miliardi di euro, pari al 3,9 % del PIL, nel 2023);

J.

considerando che, tuttavia, il 1° novembre 2023 il presidente russo ha invitato i funzionari ad affrontare la questione dell'inflazione elevata, avvertendo che l'economia russa è soggetta a maggiori pressioni a causa delle sanzioni occidentali; che l'inflazione in Russia rimane elevata e tende a salire in quanto l'economia deve fare i conti con l'indebolimento del rublo e con l'aumento della spesa militare per l'offensiva in Ucraina;

K.

considerando che le importazioni dell'UE dalla Russia sono diminuite dal febbraio 2022; che, nonostante le sanzioni, alcuni Stati membri hanno di fatto aumentato gli scambi commerciali con la Russia dal febbraio 2022;

L.

considerando che alcune imprese dell'UE beneficiano di deroghe a norma del regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio (2) e, pertanto, continuano a svolgere attività commerciali con entità russe soggette a sanzioni finanziarie e commerciali; che la competenza di concedere deroghe spetta alle autorità nazionali e che le istituzioni dell'UE sono semplicemente informate delle deroghe concesse, senza la possibilità di contestarle; che il Parlamento e altre istituzioni non hanno accesso a tali informazioni essenziali; che tale pratica derogatoria riduce notevolmente l'impatto desiderato delle sanzioni dell'UE, privando così di efficacia e credibilità uno dei principali strumenti di politica estera dell'UE;

M.

considerando che, nel tentativo di contrastare le sanzioni, la Russia si è rivolta ai paesi che non applicano sanzioni in cerca di tecnologie e altri prodotti; che le relazioni sempre più strette tra la Russia e la Cina, in termini sia di commercio di energia e beni a duplice uso, sia di sostegno diplomatico e strategico, ostacolano l'impatto delle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia; che gli scambi commerciali tra la Russia e la Cina hanno raggiunto livelli record nel 2022 e nel 2023; che attualmente la Cina è all'origine di circa metà delle importazioni russe, rispetto a un quarto prima della guerra; che anche il volume degli scambi commerciali della Russia con l'India e la Turchia ha registrato un aumento significativo;

N.

considerando che diverse analisi delle armi russe sequestrate hanno dimostrato che la Russia continua a importare componenti occidentali critici grazie alla sua capacità di trovare fornitori e percorsi alternativi, con importazioni di prodotti chiave come i semiconduttori addirittura superiori ai livelli pre-sanzioni; che diversi paesi che non applicano sanzioni, come la Cina, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, il Kazakhstan, il Kirghizistan, alcuni paesi del Caucaso meridionale e la Serbia, sono diventati poli attraverso i quali entità russe dirottano verso la Russia i prodotti che importano dall'UE o forniscono percorsi alternativi per le importazioni di beni a duplice uso e di tecnologie e attrezzature di fabbricazione straniera;

O.

considerando che nel dicembre 2022 l'Unione europea ha nominato David O'Sullivan inviato speciale internazionale per l'attuazione delle sanzioni dell'UE; che l'ultimo pacchetto di sanzioni adottato nel giugno 2023 includeva uno strumento specifico antielusione;

P.

considerando che Rosatom e il settore dell'energia nucleare russo non sono ancora stati inclusi nei pacchetti di sanzioni; che Rosatom, attraverso le sue controllate, fornisce importazioni critiche di tecnologie e materiali al complesso militare-industriale russo; che, nel corso del 2022 e del 2023, gli Stati membri hanno compiuto progressi significativi nel ridurre la propria dipendenza dall'industria nucleare russa;

Q.

considerando che il 2 dicembre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di direttiva relativa alla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell'Unione (3) al fine di agevolare le indagini, l'azione penale e la repressione delle violazioni delle sanzioni dell'UE in tutti gli Stati membri;

R.

considerando che gli esponenti della società civile e dell'opposizione russi che vivono in esilio nell'UE subiscono in misura sproporzionata l'impatto di alcune sanzioni nella loro vita quotidiana, in modi che non corrispondono all'obiettivo della politica dell'UE in materia di sanzioni e che anzi nuocciono alla credibilità dell'Unione;

1.

ribadisce con la massima fermezza la sua condanna nei confronti della guerra di aggressione non provocata, illegale e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e del coinvolgimento del regime di Lukashenko in Bielorussia; reitera il suo invito alla Russia a porre immediatamente fine a tutte le attività militari in Ucraina e a ritirare incondizionatamente tutte le forze e le attrezzature militari dall'intero territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale, a interrompere le deportazioni forzate di civili ucraini e a rilasciare tutti gli ucraini detenuti e deportati, in particolare i minori;

2.

evidenzia che l'obiettivo delle sanzioni dell'UE in risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina è indebolire strategicamente la base economica e industriale russa, in particolare il complesso militare-industriale, al fine di compromettere la capacità della Federazione russa di proseguire la guerra, attaccare la popolazione civile e violare l'integrità territoriale dell'Ucraina, nonché di ostacolare l'accesso della Russia alle tecnologie e ai componenti militari e di colpire le élite politiche ed economiche russe per minare il loro sostegno al regime;

3.

ricorda che l'efficacia delle sanzioni internazionali dipende dalla fermezza, dalla coesione, dalla cooperazione, dall'onestà e dal rispetto degli impegni degli Stati che le hanno adottate; invita gli Stati membri a individuare chiaramente i beni esteri russi oggetto di sanzioni detenuti nelle loro giurisdizioni e a garantire che siano effettivamente sottratti alla portata delle entità russe; sottolinea la necessità di un approccio più armonizzato e di una maggiore trasparenza per quanto riguarda l'ubicazione e gli importi totali dei beni congelati;

4.

sottolinea che, poiché le sanzioni dell'UE nei confronti della Russia sono uno strumento di politica estera volto a porre fine a una guerra illegale, in alcuni casi gravi l'elusione di tali restrizioni all'esportazione di beni critici per la guerra potrebbe essere considerata e perseguita come complicità nei crimini di guerra della Russia;

5.

chiede all'UE e ai suoi Stati membri di rafforzare e centralizzare, a livello dell'Unione, il controllo dell'attuazione delle sanzioni e di sviluppare un meccanismo di prevenzione e monitoraggio dell'elusione delle sanzioni per limitare la capacità della Russia di eludere le sanzioni; invita le autorità degli Stati membri a cooperare più strettamente nelle indagini sulle violazioni e sull'elusione delle sanzioni e a dimostrare le conseguenze di tali violazioni prevenendo e/o perseguendo in maniera dinamica e determinata le violazioni delle sanzioni dell'UE; chiede, a tale riguardo, che le istituzioni dell'UE raggiungano rapidamente un accordo su una direttiva ambiziosa relativa alla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell'Unione; sottolinea che le sanzioni dovrebbero rimanere proporzionate, ma anche sufficientemente rigide in modo da avere un effetto deterrente; invita il Consiglio europeo ad adottare una decisione che estenda le competenze della Procura europea al fine di includere il reato di violazione delle misure restrittive dell'Unione, il che consentirebbe una maggiore armonizzazione e un perseguimento coerente e uniforme di tali reati in tutta l'UE;

6.

esprime profonda preoccupazione per i continui scambi di beni critici per la guerra oggetto di sanzioni tra gli Stati membri e la Russia; deplora la grave mancanza di una cultura della conformità per quanto riguarda le sanzioni dell'UE nei confronti della Russia; condanna la pratica di vendere a imprese o privati di paesi non UE beni dell'UE oggetto di sanzioni, che vengono successivamente spediti direttamente dall'UE in Russia; invita l'UE e i suoi Stati membri a istituire sistemi che permettano di condividere in maniera più efficace le informazioni sulle transazioni, al fine di migliorare l'applicazione delle sanzioni relative ai prodotti militari e a duplice uso; invita le autorità degli Stati membri a fornire le informazioni e l'assistenza necessarie alle imprese, al fine di migliorare il rispetto delle sanzioni dell'UE, e a cooperare con le imprese i cui prodotti sono esportati in Russia per ridurre al minimo il rischio di violazione involontaria dei controlli sulle esportazioni; invita gli Stati membri a indagare in modo approfondito sul rispetto, da parte delle imprese, delle restrizioni all'esportazione delle merci incluse negli elenchi e a imporre sanzioni dissuasive;

7.

invita gli Stati membri a estendere i controlli sulle esportazioni per coprire più categorie di merci, ad armonizzare i controlli sulle esportazioni tra le varie giurisdizioni e ad applicare misure in modo coerente per colmare le lacune; invita l'UE e i suoi Stati membri ad adottare misure particolari per impedire che i prodotti tecnologici avanzati esportati in paesi terzi finiscano in Russia, e a monitorare costantemente l'evoluzione della situazione in modo da identificare il funzionamento dei sistemi di elusione delle sanzioni e adeguare di conseguenza i regimi sanzionatori;

8.

esorta le imprese dell'UE, dei paesi candidati e potenziali candidati all'adesione all'UE a ritirare le loro attività dalla Russia e ad esercitare una particolare diligenza nell'esportazione di merci per le quali è vietata l'esportazione verso la Russia; sottolinea che le imprese dell'UE e le loro controllate che violano le misure restrittive dell'UE non dovrebbero essere ammissibili ai finanziamenti, incluse le gare d'appalto e altre forme di finanziamento nell'ambito dello strumento per l'Ucraina e altri programmi di ricostruzione in Ucraina; ritiene che le imprese che si avvalgono di deroghe all'applicazione delle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia e mantengono pertanto attività commerciali con la Russia non dovrebbero beneficiare di alcun finanziamento dell'UE, dell'assistenza tecnica o della partecipazione a progetti finanziati dall'UE; ritiene che tali imprese dovrebbero essere automaticamente inserite nel sistema di individuazione precoce e di esclusione e che il loro status nello strumento di valutazione del rischio Arachne dovrebbe essere aggiornato di conseguenza; ritiene che lo stesso principio dovrebbe applicarsi, mutatis mutandis, agli appalti pubblici, per cui gli enti pubblici o le autorità locali non dovrebbero essere autorizzati ad acquistare lavori, beni o servizi da imprese che derogano alle sanzioni dell'UE a norma del regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio;

9.

invita l'UE e i suoi Stati membri a migliorare la comunicazione strategica dell'Unione sulle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia e a combattere la disinformazione al riguardo; invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare gli sforzi per informare il grande pubblico in merito alle misure restrittive dell'UE nei confronti della Russia, in particolare il loro obiettivo, e a sfruttare a tale riguardo l'esperienza dell'inviato per le sanzioni dell'UE per convincere i partner internazionali, le organizzazioni e le industrie chiave della necessità di prevenire l'elusione degli sforzi volti a ridurre le entrate disponibili per il proseguimento della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina;

10.

esorta tutti i paesi candidati e potenziali candidati all'adesione all'UE ad allinearsi rigorosamente alle sanzioni dell'UE in risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, quale segno della loro disponibilità ad assumersi gli obblighi derivanti dall'adesione all'UE;

11.

condanna il comportamento degli Stati, dei fornitori di servizi giuridici, di altre entità e individui che aiutano la Russia a evitare gli effetti delle sanzioni dell'UE; ricorda che la violazione delle sanzioni rappresenta un reato a livello dell'UE e ha gravi ripercussioni sugli interessi finanziari di quest'ultima; invita gli Stati membri e le istituzioni dell'UE, compreso inviato per le sanzioni dell'UE, a intensificare il loro lavoro per limitare l'evasione e l'elusione delle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia, che minano gravemente l'efficacia delle sanzioni dell'UE e ostacolano gli sforzi internazionali volti a far cessare la guerra; sottolinea che i beni confiscati a seguito di violazioni delle sanzioni devono essere utilizzati per il risarcimento delle vittime dell'aggressione russa, nonché per la ricostruzione delle infrastrutture e le riforme, nell'ambito dello strumento per l'Ucraina; invita l'UE e gli Stati membri a riesaminare le loro relazioni con i paesi che non compiono sforzi sufficienti per limitare l'evasione e l'elusione delle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia, compresa l'assistenza finanziaria fornita a tali paesi e qualsiasi accesso preferenziale ai mercati dell'UE; esprime preoccupazione per le segnalazioni secondo cui l'Azerbaigian e altri paesi effettuerebbero operazioni di riciclaggio per rivendere il gas russo; chiede all'UE e ai suoi Stati membri di ricorrere a tutti gli strumenti possibili per convincere il governo dell'Azerbaigian a porre fine alla collusione con il regime russo;

12.

invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a contribuire attivamente al mantenimento dell'unità sulle sanzioni e chiede pertanto che siano sistematicamente previsti periodi di rinnovo di almeno 12 mesi per tutti i regimi sanzionatori relativi alle azioni della Russia nei confronti dell'Ucraina e che siano adottati ulteriori pacchetti di sanzioni, volti a limitare strategicamente la capacità della Russia di finanziare la sua campagna bellica; sostiene l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nel continuare a contribuire all'unità a lungo termine e a una maggiore efficacia facendo ampio ricorso al suo diritto di presentare proposte;

13.

chiede alla Commissione di rivedere la sua interpretazione delle sanzioni che comportano il sequestro e la confisca di beni e veicoli esclusivamente per uso personale; evidenzia che tale eccesso di conformità toglie credibilità all'obiettivo e alla strumentalità delle sanzioni;

14.

invita l'UE e i suoi Stati membri a rafforzare e aumentare il coordinamento per quanto riguarda l'applicazione delle sanzioni esistenti sulle esportazioni di petrolio russo; invita l'UE e i suoi Stati membri a chiudere completamente il mercato dell'UE per i combustibili fossili provenienti dalla Russia; chiede prove armonizzate sull'origine delle importazioni di combustibili fossili, GNL e combustibili fossili raffinati onde evitare la riesportazione di energia russa verso l'UE;

15.

invita l'UE e i suoi Stati membri a cooperare con il G7 per abbassare sostanzialmente il tetto al prezzo del petrolio e dei prodotti petroliferi russi, a imporre un divieto totale sulle importazioni di GNL e gas di petrolio liquefatto russi nell'UE e sulle importazioni di combustibili e altri prodotti petroliferi da paesi terzi se tali prodotti sono stati fabbricati utilizzando petrolio russo, nonché a vietare il trasporto di petrolio e di esportazioni di GNL russi attraverso il territorio dell'UE; invita l'UE a introdurre massimali di prezzo e di volume per le importazioni di fertilizzanti russi e bielorussi nell'UE;

16.

invita l'UE e i suoi Stati membri a imporre sanzioni a tutte le grandi società petrolifere russe, a Gazprombank, alle loro filiali, nonché ai loro consigli di amministrazione e ai loro dirigenti; invita l'UE e i suoi Stati membri ad estendere le sanzioni nei confronti della Russia alle importazioni di alluminio e a introdurre sanzioni contro il progetto Arctic GNL 2; invita l'UE e gli Stati membri a proporre una restrizione sui servizi alle petroliere e un embargo sulla vendita di petroliere alla Russia, nonché una restrizione dei servizi assicurativi europei per le petroliere, quando queste ultime sono utilizzate per esportare petrolio russo; invita i paesi della coalizione per il tetto sui prezzi a vietare il trasbordo di petrolio e GNL russi attraverso le loro acque territoriali e zone economiche esclusive; esorta l'UE e gli Stati membri a rafforzare l'applicazione del tetto al prezzo del petrolio e il rispetto di questo tetto, imponendo in particolare che gli attestati di prezzo per i carichi di petrolio russi possano essere rilasciati soltanto mediante una lista bianca di operatori autorizzati e imponendo a tutte le petroliere che transitano nelle acque territoriali europee di verificare che dispongano di un'idonea assicurazione ("protezione e indennizzo") contro le fuoriuscite di petrolio;

17.

invita la Commissione e gli Stati membri ad estendere le sanzioni al fine di includere un divieto totale di commercializzazione e taglio dei diamanti di origine russa o riesportati dalla Russia nell'UE; invita l'UE e i suoi Stati membri a sanzionare la società statale Alrosa e a introdurre sistemi su ampia scala per monitorare l'origine dei diamanti basati sulle nuove tecnologie;

18.

invita l'UE e i suoi Stati membri a limitare quanto prima la loro cooperazione con Rosatom, nonché la sua leadership e le sue filiali, a quanto strettamente necessario per la sicurezza energetica dell'UE; invita la Commissione e l'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom a verificare la cooperazione esistente con Rosatom e a fornire sostegno per sostituire i combustibili, i pezzi di ricambio e i servizi russi con possibili alternative, ispirandosi all'esperienza positiva dell'Ucraina; invita l'UE e i suoi Stati membri a impedire che le navi di Atomflot, filiale di Rosatom, entrino nei porti dell'UE e a rafforzare la pressione internazionale per porre fine all'occupazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e, più in generale, a garantire la sicurezza delle centrali nucleari colpite da conflitti; invita l'UE e i suoi Stati membri a vietare l'importazione di prodotti nucleari russi;

19.

esprime preoccupazione per la capacità della Russia di ottenere un numero significativo di componenti informatici necessari per produrre missili balistici e missili da crociera utilizzando il suo programma spaziale (Roscosmos) come mezzo per acquisire tecnologie con applicazioni sia civili che militari; invita l'UE e i suoi Stati membri a cessare immediatamente le forniture di tali componenti alla Russia e ad adottare misure supplementari che perturbino ulteriormente la catena di approvvigionamento militare russa e che colpiscano gli attori esterni che tentassero di sostenere lo sforzo bellico della Russia, anche attraverso la produzione di droni e missili;

20.

invita l'UE e i suoi Stati membri a trovare vie legali che consentano la confisca dei beni russi congelati e il loro utilizzo per la ricostruzione dell'Ucraina e il risarcimento delle vittime dell'aggressione russa; accoglie con favore l'annuncio del governo belga sulla tassazione dei proventi ottenuti dai beni immobili di proprietà russa detenuti da Euroclear;

21.

chiede che le misure restrittive nei confronti della Bielorussia siano pienamente allineate a quelle attualmente in vigore nei confronti della Russia, dal momento che il regime di Lukashenko è gravemente complice della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina;

22.

invita il Servizio europeo per l'azione esterna, insieme alla Commissione, a intraprendere una revisione globale delle sanzioni dell'UE in risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e a presentare proposte su come migliorare ulteriormente la preparazione, il mantenimento, il monitoraggio dell'attuazione e dell'applicazione delle sanzioni dell'UE, nonché il loro coordinamento con gli alleati transatlantici, i partner del G7 e del G20, altri partner che condividono gli stessi principi e i membri delle Nazioni Unite in generale; ribadisce la sua posizione sul mantenimento di una solida cooperazione transatlantica tra l'UE e gli Stati Uniti in materia di sanzioni, colmando tutte le lacune che potrebbero permettere alla Russia di eludere le sanzioni e razionalizzando i controlli sulle esportazioni;

23.

invita il Consiglio ad accelerare i lavori per raggiungere un accordo per la rapida adozione della proposta di regolamento relativo a misure restrittive contro i gravi atti di corruzione; invita il Consiglio a imporre rapidamente sanzioni, nell'ambito di questo nuovo regime, nei confronti delle persone fisiche e giuridiche responsabili di atti di corruzione nel contesto della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e volti a sostenere il regime russo;

24.

invita il Consiglio e la Commissione a dar prova di maggiore trasparenza e professionalità per quanto riguarda il modo in cui stabiliscono a chi applicare o revocare sanzioni personali; ribadisce che l'attuale modus operandi sta danneggiando la reputazione dell'attuale regime di sanzioni;

25.

sottolinea che la limitata efficacia delle sanzioni pone in risalto la necessità di un approccio più globale nei confronti della Russia; chiede pertanto che le sanzioni dell'UE in risposta alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina siano integrate in una strategia politica e diplomatica globale nei confronti della Russia, che comprenda anche il sostegno all'opposizione russa in esilio, alla società civile, ai media indipendenti e ai giornalisti contrari alla guerra, il coordinamento con i partner internazionali per contrastare l'ingerenza della Russia nei processi democratici e nei conflitti internazionali e un'efficace cooperazione multilaterale per controbilanciare l'ostruzionismo o l'abuso di istituzioni o meccanismi multilaterali da parte della Russia; invita la Commissione e gli Stati membri a ridurre al minimo le conseguenze negative per la società civile e i rappresentanti dell'opposizione russi e bielorussi in esilio, in quanto tali conseguenze non contribuiscono al conseguimento dell'obiettivo dichiarato delle sanzioni, vale a dire limitare la capacità della Russia di portare avanti la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina;

26.

incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Presidente, al governo e alla Verkhovna Rada dell'Ucraina, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e alle autorità russe e bielorusse.


(1)   GU L 308 del 29.11.2022, pag. 18.

(2)  Regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina (GU L 78 del 17.3.2014, pag. 6).

(3)  Commissione europea, Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell'Unione, COM(2022)0684 final.


ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/2838/oj

ISSN 1977-0944 (electronic edition)